Il Covid 19 ha creato enormi cambiamenti all’interno delle Residenze per anziani: difatti, per prevenire possibili focolai e contagi già dalla prima ondata di Sars- Cov-2 , sono state imposte numerose limitazioni alle visite dei familiari, sono state adottate procedure di isolamento dei residenti infetti e sono state interrotte le attività educative e di gruppo. Numerosi studi internazionali hanno ben descritto gli effetti devastanti di tali limitazioni dal punto di vista psicologico e della salute mentale soffermandosi tuttavia pero’ più su narrazioni e resoconti per lo più qualitativi. Sono pochi gli studi che hanno analizzato tali effetti dal punto di vista quantitativo, utilizzando scale di valutazione validate, raccogliendo direttamente il punto di vista degli anziani che hanno vissuto la pandemia dall’interno delle Residenze.
In questo lavoro lo scopo è stato quello di analizzare i livelli di Qualità di Vita percepiti dagli anziani residenti nelle strutture durante la prima ondata di Covid-19 e comparare i dati ottenuti con la Qualità di Vita percepita prima della pandemia.
A tal fine è stato somministrato l’intervista Quality_VIA a 305 anziani residenti in 10 strutture comparando i dati del 2019 (pre-pandemia) con quelli del 2020 (interviste raccolte durante e subito dopo la prima ondata). I dati ottenuti hanno mostrato risultati per certi versi “paradossali” mostrando non solo buoni livelli di qualità di vita in tutte le dimensioni esaminate (ad eccezione della “qualità ambientale” avvertita come più scarsa a causa di limitazioni negli spazi di cui era possibile godere all’interno della residenza a causa delle norme di distanziamento) ma addirittura un innalzamento dei punteggi nell’area “relazione con il personale”, dimensione dell’intervista che descrive il rapporto con lo staff di cura. E’ possibile infatti che l’atteggiamento caloroso e premuroso degli operatori di cura durante la pandemia abbia contribuito a preservare in una certa misura benessere psicologico e qualità di vita degli anziani residenti nelle istituzioni.
Background: Covid-19 has caused enormous challenges for the elderly, particularly for Nursing Home residents, who are amongst the most vulnerable to the virus. In order to prevent outbreaks, several limitations (visitor restrictions, interruptions of leisure and rehabilitative activities, etc.) have been used in Nursing Homes. Concerning these forced limited conditions there are many studies reporting clinical changes in the elderly’s moods and psychological wellbeing. Most of them are based on anecdotal reports and only very few studies have quantitatively examined, through validated scales, changes in quality of life of the elderly living in these institutions during the pandemic. In our paper we focus exactly on this quantitative aspect.
Aims: To test changes in quality of life of Nursing Home residents through validated measures and to examine the differences pre-post pandemic in perceived quality of life. Method: A structured interview was administered to 305 individuals living in 10 Nursing Homes in North-Est Italy. The data collected was compared to what was obtained from part of the same participants before the pandemic (2019).
Results: The results show good levels of the quality of life among older adults living in Nursing Homes despite the pandemic. The data also indicate that the quality of the relationships among the elderly and staff members has significantly increased, while the perceived quality for the Nursing Home environment has declined.
Discussion: It is possible to maintain adequate levels of Quality of Life in Nursing Homes during the pandemic. The staff attitudes and the warmth of relationships could be the key to guarantee the elderly’s wellbeing in Nursing Homes in the Covid-19 era.